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mercoledì 30 dicembre 2020

L’INDICE DI MALACHIA: LIBRI DELL’ULTIMO MINUTO

LIBRI DELL’ULTIMO MINUTO 📚 🕰 😱 Cosa regalare per questo Natale pandemico, con i negozi aperti con la stessa intermittenza delle lucine che hanno in vetrina e una catastrofe economica sul groppone? Me lo sto chiedendo anch’io ma, se volete, posso offrire qualche impressione sui libri letti ultimamente. Non si sa mai possa essere d’aiuto.

Letture della prima metà dell'anno Libri da quarantena


Stoner di John Williams. 🤓 La normalità narrata in maniera semplicemente agghiacciante. Un ragazzo di umili origini studia e diventa professore universitario. Un matrimonio infelice, una figlia, poche ambizioni e una morte come tante. Nel mezzo però la poesia di una vita, che non ha bisogno di gesta o avvenimenti memorabili, come un grande scrittore non ha bisogno di chissà quale storia per mostrare le proprie qualità. 💙💙💙💙


Riccardino di Andrea Camilleri. 😥 La fine di Montalbano. Seguendo appassionatamente questo scrittore, qualche anno fa avevo sentito parlare del fatto che nella cassaforte della Sellerio fosse custodito l’ultimo capitolo della serie. Mi immaginavo un conflitto a fuoco, l’ultima sparatoria... E invece no, in linea con la piega presa negli ultimi anni (probabilmente dopo che questo volume era stato scritto), il Montalbano letterario si scontra non solo con il suo alter ego televisivo ma addirittura con l’Autore in persona, in un gioco di carta che lascia tutti spiazzati, a partire dal titolo, il primo non strutturato in nome + complemento di specificazione. E ti sembra di sentire la voce roca del Maestro che dice: “E ci siamo levati anche questa camurria dai cabasisi!” 💙💙



Il racconto dell’ancella di Margaret Atwood ❤️  Un capolavoro distopico degli anni Ottanta riportato in auge dalla serie omonima e metafora di una società che ancora ha paura e non sa gestire la potenza del femminile. “Nolite te bastardes carborundorum” 💙💙💙💙


Senza peli sulla penna😻🐶 Ho conosciuto Cinzia Colantoni sul web, insieme ad un nutrito gruppo di ragazze, più o meno giovani. Aspirante archeologa, due volte madre, lavoratrice nell’ambito dei beni archeologici (il suo idolo, insieme a Niccolò Ammaniti, è Alberto Angela) e, non ultimo, gattara convinta, porge il suo mondo fatto di incontri fortuiti e segnanti, di animali che pensano e parlano in maniera plausibile, di divinità azteche dai nomi complicatissimi ma dalle emozioni semplicemente umane. Questo è il primo libro che ho letto in formato digitale, confermando la mia personale  avversione per i libri virtuali. Perché se avessi avuto in mano la versione cartacea di questa serie di racconti scritta da Cinzia, credo che l’avrei veramente divorata e sulla lingua non mi sarebbero rimasti nemmeno i peli dei numerosi amici a quattro zampe - questo il motivo del titolo- che popolano l’universo di questa simpatica e brava scrittrice romana. Trovate qui 👉🏻@violetzinc il link per acquistare questa deliziosa raccolta di racconti. 💙💙



La gabbia dorata di Camilla Läckberg. 🔪 Da regalare all’amica mollata dal marito fedifrago... o forse no. Vendetta, tremenda vendetta e femminismo in offerta speciale. Da Camilla mi aspettavo qualcosina di più, a tratti noioso. Non lo rifate a casa. 💙


Sì, sempre lui... 


L’amico d’infanzia di Maigret  🕵🏼‍♂️ o un altro Simenon a caso, come I complici o La camera azzurra, con cui vi ho già ammorbato. 💙💙💙


Autori rivelazione (per me) dell'anno? Sicuramente Haruf e Williams, più la Atwood che però conoscevo di fama.


Siccome me lo avete chiesto in tanti (uno), vi interesserebbe un post sui 10 libri irrinunciabili? Il concetto in sé non mi piace molto, perché credo nella libertà di ognuno di leggere quello che gli pare, però è chiaro che esprimerei solo la mia limitata opinione.


Lasciando un commento mi aiuterete a migliorare la qualità dei post! 😊 

Libriniregalini, consigli per gli acquisti (di Natale)



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giovedì 6 agosto 2020

"L'INDICE DI MALACHIA": LIBRI DA QUARANTENA.

Foto di gruppo con tartaruga decontestualizzata 

Molti forti lettori hanno lamentato grosse difficoltà di concentrazione durante la quarantena per i Covid-19. Anch'io. Volevo rileggere Proust e scrivere una saga familiare ambientata fra la minoranza finnica in Lettonia: ma no, tranquilli. Non ce l'ho fatta. 😅
Questo è più o meno quello che ho letto da gennaio a giugno. Ovvero dall'incoscienza alla (falsa) ripartenza.  



TIGRI IN QUARANTENA🐯 “La civiltà, dopo aver concesso a ognuno di noi la libertà e averci reso fieri come tigri, ci getta in una gabbia, per mantenere il mondo tranquillo. Questa non è una vera pace. È la pace della tigre nel giardino zoologico, che se ne sta sdraiata fissando furiosamente gli uomini.”

Queste parole sono state scritte nel 1906 dallo scrittore giapponese Natsume Sōseki ma si addicono tremendamente all’uomo moderno, e in maniera sinistra anche alla nostra condizione di “quarantenati”.
Il pianista Glenn Gould, che lesse il primo capitolo di “Guanciale d’erba” (una poesia in prosa) alla radio della CBC nel 1982, lo considerava il suo libro preferito e secondo lui riassumeva esemplarmente la condizione stessa dell’artista.
Il protagonista, si perde, o forse no, e arriva in un piccola casa da tè di montagna. Fra acquarelli e composizioni di Haiku, una sfuggente figura femminile si confonde con quella di una leggenda locale. Niente è banale, specie le riflessioni sull’arte, anche quella occidentale, con la quale si confronta spesso. Altra citazione per i cultori del sushi: “In fondo non c’è un solo cibo occidentale che abbia una bella tinta. [...] Dal punto di vista della nutrizione non so, ma come pittore mi sembra una cucina poco evoluta.”
Sublime.
🐢 Anche questa foto fa parte della serie “libri con oggetti carini più o meno attinenti al contenuto buttati intorno”. La tartaruga fa parte della mia collezione e fa la sua comparsa solo per il colore, en pendant con la copertina, e per la similitudine con il mio stile di vita e di lettura: lento e nemmeno tanto profondo. 





APRILE, DOLCE DORMIRE 🌸🛌 Avete un autore tavor? Intendo dire, quando sapete di dover attraversare un periodo critico, rognoso, pieno di grattacapi, evadere è una questione di sopravvivenza e non avete voglia di addentrarvi in territori sconosciuti, quale libro, quale autore vi tenete in caldo?
Io ho i Maigret di Simenon, con le sue taverne di terz’ordine che sanno di coq au vin, i pernod, le birre e le pipe, spaccate nei momenti tesi dalle grossolane mani del sottile indagatore, più interessato alla vita sentimentale che all’alibi dei sospettati; con i suoi momenti di rimugino, durante i quali chi gli sta intorno sa di non doverlo molestare con domande o sollecitazioni, con il tran tran del Quai des Orfèvres e la noia, quasi, di un’indagine che non si sblocca.
Per questa quarantena ero ben fornita, grazie a questo maxitomo (versione letteraria non meno golosa del maxicono) della Adelphi. Ho appena finito “Maigret è prudente”, davvero in linea con l’attuale temperie. E comunque mi lascio sempre anche un Camilleri o un Manzini, che non si sa mai. 




STAY FOOLISH, STAY HUNGRY. 🦧 “Il libro che avete fra le mani è uno dei più divertenti degli ultimi cinquecentomila anni.” (Terry Pratchett). “Il più grande uomo scimmia del Pleistocene” (discutibile traduzione di “The Evolution man”) tratta di una famiglia di cavernicoli dai nomi old british come Oswald e Wilbur alle prese con un visionario e dispotico patriarca fanatico del progresso, una specie di Steve Jobs ante litteram, che impone loro invenzioni per le quali non sono forse preparati. Fruttero e Lucentini a proposito di questo libro hanno detto: “L’anacronismo a scopi comici è stato usato di frequente in letteratura, ma non ricordiamo esempi più riusciti di questo”. Come quando zio Ian, quello che ha viaggiato, ribatte al fiero inventore che il fuoco è già stato scoperto in Cina. “Scoprono sempre tutto per primi” sentenzia. 
Oppure: “ Traslocare?” boccheggiò la mamma. “È la prima volta che lo sento, e spero che sia anche l’ultima”.
Nella sua presunta leggerezza, il libro è diventato un cult anche per la sottile ironia sulla scomodità dell’intellettuale e dell’innovatore visionario, che paga personalmente per la fine del Pleistocene.
🦕 🦖 Se Albano lo avesse letto, saprebbe che l’uomo non ha sconfitto i dinosauri.



NEURONI IN VACANZA.  Questa è la storia di un libro che mi sembrava di aver già iniziato, ma forse ero arrivata a metà; no, alla fine mi sono accorta di avere già letto per intero ma non me lo ricordavo. Sicuramente un libro per definizione non memorabile ma senza dubbio ben scritto e non scontato. Paradossalmente fin dall’inizio si sa chi sarà l’assassino e chi sarà la vittima. Tutto per caso, con un effetto domino, proprio come una carambola nel biliardo, in cui la normalità diventa mostruosità in una frazione di secondo. I poliziotti svedesi, poi, hanno il fascino freddo della tristezza. Se però fra un paio d’anni ci scrivo un’altra recensione, è arrivato il momento: terminatemi! 👵🏻🔫


CANTO PIANO, HO QUALCOSA DENTRO IL CUORE. 💙 I miei libri sono pieni di orecchi per tenere il segno, quelle che si mettono nell’angolo in alto. 👂🏻 E già i bibliofili puristi rabbrividiranno. Poi ci sono quelli in basso, quando trovo un passo chiave, una citazione che non mi voglio dimenticare (allungare la mano e prendere un lapis sarebbe uno sforzo eccessivo😅)  e che mi piace inserire nelle poche righe che scrivo qui e nel blog per non buttare il volume dello stanzino dei neuroni fulminati. Per questo libro non ho messo nessun orecchio in basso. Nessuna frase ad effetto, nessun passaggio da citare. “Canto della pianura”, titolo originale “Plainsong”, il “cantus planus” medievale senza accompagnamento strumentale ed eseguito all’unisono. Così è lo stile di Haruf, senza fronzoli e addirittura nemmeno segni grafici per il discorso diretto. Una semplicità che, unita alla quotidianità e, quasi, alla banalità delle situazioni tipiche di una cittadina della provincia americana, porta all’alta letteratura. Ricorda Hemingway - anche se l’autore, morto nel 2014, preferiva Faulkner - e Affinati ci ritrova la malinconia di Čechov. Holt diventa la tua casa e, malgrado non sia una dimora lussuosa e accogliente, non vedi l’ora di tornarci. Io ci tornerò, spero presto, con “Crepuscolo” (@leggereconleggerezza mi ha consigliato di seguire l’ordine di pubblicazione  americano), per finire con “Benedizione”, anche se ogni libro di questa “Trilogia della Pianura” può essere gustato di per sé.
SCHIAVI DI SCHIAVONE ⛓🔍 In questa prima parte dell’annus horribilis ho letto ben tre Schiavoni, due romanzi e un racconto. Il primo, che è anche l’ultimo della serie, uscito i primi di gennaio, è “Ah, l’amore l’amore”, ambientato in ospedale, dove il vicequestore è ricoverato a causa del proiettile beccato alla fine della puntata precedente. Questo romanzo ha segnato per me il passaggio ad uno Schiavone a cui si comincia a fare l’abitudine, di cui si conoscono tutti i pensieri e le manie, un po’ una transizione da amante a marito. Il che non è un male, è una fase che ho vissuto, per esempio, anche con il Montalbano di Camilleri, quando l’entusiasmo iniziale per la novità del personaggio comincia fisiologicamente a scemare, quindi la cosa dipende più dal lettore che da chi lo scrive. Poi ho fatto un salto indietro con il secondo romanzo della serie, “La costola di Adamo”, e ho avuto un po’ l’impressione che si ha guardando le prime puntate dei Simpson, che sembrano disegnate sempre da  Groening ma con la mano sinistra. Qui Rocco è più ruvido, appena sbozzato ma ha la forza della sua giovane esistenza come personaggio. Infine, proprio durante la quarantena, Manzini ci ha letteralmente regalato un racconto, scaricabile dal sito della Sellerio e legato a una raccolta fondi per l’emergenza, intitolato “L’amore al tempo del Covid”, sempre con protagonista quell’adorabile canaglia di stanza ad Aosta. Beato te, Manzini, che in quarantena riesci non dico a leggere ma a scrivere, e grazie per questo racconto, vera pioggia nel deserto della pandemia.



SI SALVI CHI PUÒ 🏠🔥😱Mi sono ritrovata  questo libro fra le mani  a marzo e in effetti non era esattamente la lettura ideale da fare in tempore pestis. Né allegro né, ahimè, ben scritto. Ma è un libro in ogni caso cruciale per leggere il nostro tempo. All’inizio sono trascritti alcuni discorsi pronunciati in occasioni particolarmente importanti da Greta Thunberg, la ragazzina svedese diventata famosa per i suoi scioperi scolastici per il cambiamento climatico davanti al Parlamento svedese. Il resto del libro è stato scritto per lo più dalla madre di Greta, Malena Ernman, una cantante lirica che ha dovuto gestire insieme al marito due figlie con disturbi legati allo spettro autistico. Con capitoli brevi e dallo stile estremamente asciutto, viene dipinto un ritratto della società e della scuola svedese molto lontano dalla visione idilliaca e dai sensi di inferiorità che abbiamo nei paesi del sud europeo. Il tema ambientalista è solo una parte di questo libro, che tratta le difficoltà di una famiglia eccezionale, sotto diversi punti di vista. Ho imparato che un solo viaggio in aereo vanifica vent’anni di raccolta differenziata ma non si è mai troppo piccoli per fare la differenza, e che la speranza e l’ottimismo in questo caso non sono strumenti positivi. “Non voglio la vostra speranza. Non voglio che siate ottimisti. Voglio che siate in preda al panico. […] Voglio che agiate come se la vostra casa fosse in fiamme. Perché lo è.”

Siete stati più bravi di me e ne avete letti di più in quarantena? Avete scritto una saga familiare ambientata fra la minoranza finnica in Lettonia? Ce ne sono alcuni che avete letto e non siete d'accordo con me? A voi la parola!

venerdì 21 febbraio 2020

L’INDICE DI MALACHIA: #LIBRINIRITRATTINI. CHI SIAMO IN 24 LETTURE, POSTI, ABITUDINI, PAGINE.


Una RUTILANTE challenge libresca per non lasciarsi abbattere dal 2020.






Anche quest’anno ho riunito in uno tutti i post di Instagram con i quali ho partecipato alla sfida libresca della bookblogger Francesca Crescentini alias @tegamini.
Un’occasione per rispolverare o conoscere titoli e autori (per me) degni di nota. 





AH, QUANTI RICORDI! Il primo libro che ho letto per conto mio #Libriniritrattini1
La fierezza di aver finito un tomo! Peccato che il mio primo autore sia stato quel buontempone di Hans Christian Andersen che, oltre a questa algida fiaba incentrata su schegge di specchio infisse negli occhi, laghi ghiacciati e regine di rara malignità, ci ha regalato perle di ottimismo come “La piccola fiammiferaia” e “La sirenetta” (allergico al lieto fine?). Roba da rimanere segnati, invece... Erano gli anni Settanta, ero a letto ammalata e il babbo tornò dall’edicola, invece che con il solito Topolino, con un “libro vero”: uno di quei fascicoletti con copertina morbida e illustrazione in stile Woodstock che purtroppo non possiedo più e non ho ritrovato. Lo divorai in poco tempo e da allora credo di non aver mai più avuto un comodino senza libri. 
#ilmioprimolibro #hanschristianandersen #pessimismoefastidio



TVTB L’autore più presente nella mia libreria. #Libriniritrattini2
Lo sospettavo ma ne ho avuto la conferma visiva. I miei libri sono parcheggiati in doppia fila, e una intera, più altri volumi eccedenti, è occupata dal Maestro siciliano. Ho scoperto i suoi romanzi alla fine del secolo scorso, quando leggevo solo la gente morta. Una mia collega me lo fece conoscere e dopo un primo momento di disorientamento per il siciliano (ma com’è possibile che ci siano tanti trentini al Sud?!) e per la ruvidezza del commissario, non l’ho più lasciato. Mi ha tenuto compagnia anche durante il travaglio e queste sono cose che non si dimenticano. Non c’è solo Montalbano e non sono tutti. Scientemente non ne ho letti alcuni per non sentirlo lontano quando lui non ci sarebbe stato più. Il vero lutto sarà quando avrò letto l’ultimo Camilleri. 😢
#montalbanosono #lucazingaretti



NEL MIO DISORDINE TROVO TUTTO Come sistemo i miei libri #Libriniritrattini3
Non so se sia più un segno di squilibrio mentale avere delle librerie in queste condizioni o pubblicarne la foto. In ogni caso, anche se non sembra, c’è persino un criterio: nella prima foto di sopra gli italiani, di sotto gli stranieri (non commentate “prima gli italiani” perché giuro, Maria, esco!), poi raggruppati per autore. Temo che gli album e le foto nel ripiano di mezzo dovranno lasciare il posto a quegli italiani, Manzini in primis, che giacciono intraversati su altri incolpevoli tomi. Ho anche un’altra libreria in muratura (prego, agevolare la seconda foto), che condivido con un marito come me maniaco dell’ordine 🤥, dove scaravento, tra le altre cose, i libri da leggere e quelli che non sono riuscita a finire (limbo della seconda possibilità). E dire che le ho messe a posto da poco, nel 2016... No, su questo profilo non troverete libri disposti per sfumatura di colore. 🤣📚



GRAZIE GRAZIELLA Un libro che hanno fatto bene a regalarmi #Libriniritrattini4
Devo ringraziare una delle mie amiche del cuore che, pur non essendo una lettrice vorace come me, è riuscita a trovare non solo una libreria altamente specializzata in consigli azzeccatissimi ma anche un autore che mi ha aperto un mondo, quello della letteratura giapponese, che prima avevo solo spilluzzicato con Banana Yoshimoto. Poi venne “1Q84”, con una delle storie d’amore più belle e complicate della storia e la suspence di aspettare l’ultimo volume, ma “Kafka sulla spiaggia” è stato un ottimo inizio. Con grande rabbia ricordo poco dei libri letti nella seconda metà della mia vita 👵🏻 però ricordo che, anche in questo caso, lo straordinario misto di magia, razionalità, spiritismo e spiritualità di Murakami mi ha lasciato con la sensazione di aver guadagnato qualcosa leggendolo. 
#letteraturagiapponese #kafkasullatovaglia



BENEDETTA GIOVINEZZA Il libro della mia adolescenza (più o meno tormentata). #libriniritrattini6
Tè, samovar, intere pagine in francese, bigliettini mandati e risposte attese per ore. Quando penso alle letture della mia adolescenza penso a Tolstoj e Dostoevskij. La leggerezza. Per fortuna che crescendo sono peggiorata. 
#letteratura russa #tolstoj #dostoevskij #viaggiareleggerisempre




PENNE FELICI Un esempio di “per me è scritto proprio bene”. #libriniritrattini7
Oltre ai miei soliti Murakami, Austen, Proust e compagnia cantante, come non citare il caro vecchio Enrico Giacomi? Con il suo periodare lungo, elegante e involuto che a volte, specie se come me si legge a letto a tarda sera e allo stremo delle forze, ti costringe a ripercorrere le frasi più di una volta; con i suoi americani ingenui e puri contro gli europei scafati e corrotti, che poi tanto puri e tanto corrotti non sono; con i suoi palchi all’opera e i Don Giovanni di Mozart. In questo romanzo giovanile il contrasto fra il Vecchio e il Nuovo Continente che pervade tutte le sue opere crea un conflitto nettissimo e un finale che lascia fra il deluso e l’arrabbiato. Non raggiunge i livelli dei capolavori che avrebbe scritto dopo, ma questo libro imperfetto mi ha fatto innamorare ancora di più della lettura e della scrittura.

LUOGHI DA FREQUENTARE La mia libreria del cuore #Libriniritrattini8
Nei primi anni Novanta una delle librerie più importanti di Firenze era la Marzocco, dove mi rifugiavo dalle lamette volanti dell’inverno fiorentino pre-riscaldamento globale per lasciare gli occhi sulle copertine e i prezzi in lire, che spengevano molti dei miei entusiasmi di studentessa universitaria. Ora credo che al suo posto ci sia Eataly: la dimostrazione che la fame di cultura non può avere la meglio sulla fame tout-court.
Anche se lì ho lasciato un po’ del mio cuore e buona parte dei miei risparmi, devo dire la verità, ho comprato e compro libri ovunque, sono una che quando ha il volume giusto fra le mani non fa la schizzinosa e non conosce distinzione fra autogrill, libreria specialistica, bancarella e biblioteca comunale. Perché l’amore quando scoppia, scoppia. 💙🤤📚😍 


ANIMA E/O CONOSCENZA Un libro che mi ha insegnato tanto. #libriniritrattini9
Non si impara certo dai libri a fare i genitori ma qualche dritta fa sempre bene. Noi che abbiamo scavallato il millennio, poi, ci siamo trovati di fronte esserini esposti per la prima volta agli inevitabili effetti delle diavolerie moderne, e si sa che i neonati non hanno le istruzioni allegate.
Questo libro ha confermato quello che già intuivo: non c’è coccola rassicurante quanto l’abbraccio delle regole: poche, sane, coerenti. E non c’è vertigine più disperante per un bambino della mancanza di limiti.




REPERTI E SOUVENIR Un libro scovato chissà dove. #libriniritrattini10
Anni dopo essermi tuffata Alla ricerca del tempo perduto (La Recherche per gli amici) nella splendida edizione de I Meridiani Mondadori, salvai dal macero questo volume con la traduzione di Natalia Ginzburg. Nel frattempo mi ero sposata e in casa non avevo opere di Proust. Lo tenni come un amuleto, nell’attesa di potermi permettere il lusso di rileggerlo tutto. Grandi progetti per la vecchiaia!




DON’T JUDGE ME Il mio guilty pleasure letterario. #libriniritrattini11
Massacratemi pure ma provo della simpatia per quest’uomo ricciuto. Come per Fabio Volo. Come per tutti quelli che sono brutti e gli tirano le pietre, sono belli e gli tirano le pietre. E ho anche letto Fabio Volo e mi ha fatto ridere molto, solo che non ritrovo il suo libro, perché probabilmente ho avuto il buon gusto di liberarmene in un attacco di kondite di qualche anno fa. 
#lasciatelicantare #machenoiavidanno



BEI POSTI, OTTIMA COMPAGNIA Un libro in cui traslocherei. #libriniritrattini12
Potrebbe essere il mondo di Jane Austen ma il mio amore per Firenze e la campagna toscana vince sulle piovose brume inglesi. Anche qui niente logorio della vita moderna, solo carrozze, sonate di Beethoven e passeggiate con l’ombrellino. Anacronistica? Sempre. Il film di Ivory, visto un numero imbarazzante di volte, ha poi aggiunto il carico da novanta con “O mio babbino caro” di Puccini e Daniel Day-Lewis nel ruolo del fidanzato inglese. Una menzione speciale per la foto, la cui bruttezza è stavolta giustificata dal freddo che entrava dalla finestra della camera senza vista dell’instagrammer wannabe.



GARANZIA DI SUCCESSO La collana che mi rappresenta di più. #libriniritrattini13
È universalmente riconosciuto che una solida preparazione classica assicuri un’abilità eccezionale nel risolvere cruciverba. Forte di questa certezza, sul finire degli anni Ottanta ho intrapreso lo studio delle lettere antiche e ho cominciato la raccolta di queste uscite in edicola di autori con testo originale a fronte, utilissime per i miei studi e per il soccorso di giovani studenti bisognosi di una traduzione rapida in epoca pre-skuola.net. La crisi del 2008 ha posto fine anche a questi piccoli lussi e di uscite così non se ne vedono più, signora mia. Rimane un piccolo tesoro che tramanderò ai posteri. 
#humanaelitterae #classicistidisperati #usquetandemcatilina




TRAGUARDI E SBATTIMENTI L’ho finito, ma non lo rifarei. #libriniritrattini14
Joyce ha scritto opere bellissime e ha grandi meriti, non ultimo quello di aver scoperto e fatto scoprire anche agli italiani Italo Svevo. L’Ulisse rimane una delle opere più innovative del Novecento. Ci volle la tigna dei vent’anni ma ce la feci. Molly Bloom, ho capito solo te.



NON TI SCORDAR DI ME Il libro che ho riletto di più. #libriniritrattini17
Cosa rappresenta questo disegno? 
Se avete risposto un cappello o una duna, non avete letto più volte come me (anche per ragioni di lavoro) “Il Piccolo Principe”. Lo so, è un titolo ormai trito, diventato iconico e chiamato in causa anche a sproposito (numerosissime le citazioni-bufala sul web, in puro stile Bacio Perugina). L’ho letto tardi ma da allora non perdo occasione di regalare e far conoscere a adulti e bambini questo capolavoro della letteratura non solo per l’infanzia. Saint-Exupéry ha uno stile semplice e sublime nello stesso tempo, e il fatto che sia letteralmente svanito con il suo aereo nel mare fra Francia e Corsica lascia un’aura di nostalgia e di mistero che accomuna la sua fine con quella del protagonista del suo libro più famoso. Antoine, je t’aime! 💙 Non vi dico cosa rappresenta veramente il disegno, cosi vi tocca leggere il libro. 
#testdelpiccoloprincipe #disegnamiunapecoraperfavore



FANDOM E GADGET Ho pure la maglietta. #libriniritrattini18 E il Funko Pop.
“E se un autobus a due piani si schiantasse su di noi, morire al tuo fianco sarebbe un modo così paradisiaco di morire!”
Sono una che va per fasi. La mia fase Morrissey dura dagli anni Ottanta ma ha avuto una drammatica ricaduta nel 2012 quando mi è apparso dal vivo a Firenze. 😇
Da allora ho approfondito la conoscenza di questo cantante e scrittore inglese, antipatico, controverso, depresso, vegano, intollerante e narcisista ma indubbiamente dotato di sensibilità e poesia, leggendo anche questi due libri. Ho riversato tutto il mio maniacale sapere in tre post sul mio blog. 




ISTANTANEE DI LETTORI ALL’OPERA Quando leggo sono così. #libriniritrattini20
Queste foto mi sono state scattate a tradimento (altrimenti avrei fatto versi, linguacce, occhi storti...😜) da @mariocavigli qualche anno fa durante una vacanza, mentre leggevo uno dei miei libri preferiti, Moby Dick. La posa plastica mi è venuta così... spontaneamente. 🧜🏻‍♀️🐳



LA COPPA SARRATORE Un libro che mi ha fatto inca**are. #libriniritrattini22
Un pilastro della letteratura mondiale lasciato a poche pagine dalla fine in segno di protesta per vizio di sgradevolezza. Non sono fatta per le tenebre. Da allora giurai, come Rossella O’Hara che azzanna la cipolla di fronte all’incendio di Tara, di non finire più un libro che non mi piace solo perché l’ho cominciato. La vita è, breve, i bei libri troppi. 
#rossellaoharadocet



ECO QUA, POSTERI Il libro che consegnerei all’eternità. Tiè, eternità! #libriniritrattini24
Avrei voluto mettere praticamente tutti i libri che ho già postato, quindi con mossa volpina vi piazzo questo, che li comprende tutti: il Devoto Oli, amico dei giorni più lieti. 
Tutti facciamo errori di battitura o refusi, e sui social non ci si dovrebbe far molto caso. Ma quando leggi e ti sembra di essere Champollion davanti alla stele di Rosetta, c’è qualcosa che non quadra. Scrivere significa comunicare e se non ti si capisce, hai fallito. Padroneggiare la differenza fra accento e apostrofo viene sempre più spesso considerato una specie di perversione, una bizantineria da artisti estenuati. Se poi vuoi scatenare la rissa, devi solo far notare che, forse, un’acca al verbo avere si potrebbe azzardare. Non parliamo dei monosillabi acc(id)entati (stà, fà, fù) e delle locuzioni avverbiali siamesizzate in participi passati (avvolte, apposto). 🤢 Chi lo fa presente viene aggredito come se oggi, con dieci anni di obbligo scolastico, ci fosse il diritto di non sapere, mentre i nostri nonni, che la scuola elementare l’avevano potuta frequentare al massimo per tre anni, si scusavano continuamente per la loro ignoranza. Socraticamente sapevano almeno di non sapere. Ti chiamano grammarnazi, dimenticando che i veri Nazi i libri li mettevano al rogo, come qualcuno ha fatto con l’umiltà e la voglia di imparare. Se ho fatto errori in questo post, ditemelo. Ve ne sarò grata (poi vi tolgo l’amicizia)! 😂 #grammarnazi #scusatelosfogo


Un grazie a tutti quelli che hanno apprezzato, a chi mi ha comprensibilmente silenziato, a chi ha smesso di seguirmi e a chi ho esasperato con le mie foto orrende. Un grazione a Francesca Crescentini che con la sua mirabolante fantasia ha saputo tirar fuori cose che non ricordavo/sapevo di avere nel mio cervello bacato.

Il traguardo era ambizioso e infatti sono riuscita a spuntarne solo 18 su 24, anche perché, contrariamente all’anno scorso, la sfida non è stata lanciata durante le vacanze di Natale, per cui in periodo lavorativo è già stato un mezzo miracolo. Per me è stato bello sforzarmi di scrivere le mie elucubrazioni anche in condizioni psicofisiche pessime, se non altro per conoscermi meglio, delineando un mio ritratto sotto forma di bibliografia. Molti titoli per me importanti  sono rimasti fuori perché già presenti nel post dell’anno scorso, che vi linko. Au revoir!




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