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venerdì 21 febbraio 2020

L’INDICE DI MALACHIA: #LIBRINIRITRATTINI. CHI SIAMO IN 24 LETTURE, POSTI, ABITUDINI, PAGINE.


Una RUTILANTE challenge libresca per non lasciarsi abbattere dal 2020.






Anche quest’anno ho riunito in uno tutti i post di Instagram con i quali ho partecipato alla sfida libresca della bookblogger Francesca Crescentini alias @tegamini.
Un’occasione per rispolverare o conoscere titoli e autori (per me) degni di nota. 





AH, QUANTI RICORDI! Il primo libro che ho letto per conto mio #Libriniritrattini1
La fierezza di aver finito un tomo! Peccato che il mio primo autore sia stato quel buontempone di Hans Christian Andersen che, oltre a questa algida fiaba incentrata su schegge di specchio infisse negli occhi, laghi ghiacciati e regine di rara malignità, ci ha regalato perle di ottimismo come “La piccola fiammiferaia” e “La sirenetta” (allergico al lieto fine?). Roba da rimanere segnati, invece... Erano gli anni Settanta, ero a letto ammalata e il babbo tornò dall’edicola, invece che con il solito Topolino, con un “libro vero”: uno di quei fascicoletti con copertina morbida e illustrazione in stile Woodstock che purtroppo non possiedo più e non ho ritrovato. Lo divorai in poco tempo e da allora credo di non aver mai più avuto un comodino senza libri. 
#ilmioprimolibro #hanschristianandersen #pessimismoefastidio



TVTB L’autore più presente nella mia libreria. #Libriniritrattini2
Lo sospettavo ma ne ho avuto la conferma visiva. I miei libri sono parcheggiati in doppia fila, e una intera, più altri volumi eccedenti, è occupata dal Maestro siciliano. Ho scoperto i suoi romanzi alla fine del secolo scorso, quando leggevo solo la gente morta. Una mia collega me lo fece conoscere e dopo un primo momento di disorientamento per il siciliano (ma com’è possibile che ci siano tanti trentini al Sud?!) e per la ruvidezza del commissario, non l’ho più lasciato. Mi ha tenuto compagnia anche durante il travaglio e queste sono cose che non si dimenticano. Non c’è solo Montalbano e non sono tutti. Scientemente non ne ho letti alcuni per non sentirlo lontano quando lui non ci sarebbe stato più. Il vero lutto sarà quando avrò letto l’ultimo Camilleri. 😢
#montalbanosono #lucazingaretti



NEL MIO DISORDINE TROVO TUTTO Come sistemo i miei libri #Libriniritrattini3
Non so se sia più un segno di squilibrio mentale avere delle librerie in queste condizioni o pubblicarne la foto. In ogni caso, anche se non sembra, c’è persino un criterio: nella prima foto di sopra gli italiani, di sotto gli stranieri (non commentate “prima gli italiani” perché giuro, Maria, esco!), poi raggruppati per autore. Temo che gli album e le foto nel ripiano di mezzo dovranno lasciare il posto a quegli italiani, Manzini in primis, che giacciono intraversati su altri incolpevoli tomi. Ho anche un’altra libreria in muratura (prego, agevolare la seconda foto), che condivido con un marito come me maniaco dell’ordine 🤥, dove scaravento, tra le altre cose, i libri da leggere e quelli che non sono riuscita a finire (limbo della seconda possibilità). E dire che le ho messe a posto da poco, nel 2016... No, su questo profilo non troverete libri disposti per sfumatura di colore. 🤣📚



GRAZIE GRAZIELLA Un libro che hanno fatto bene a regalarmi #Libriniritrattini4
Devo ringraziare una delle mie amiche del cuore che, pur non essendo una lettrice vorace come me, è riuscita a trovare non solo una libreria altamente specializzata in consigli azzeccatissimi ma anche un autore che mi ha aperto un mondo, quello della letteratura giapponese, che prima avevo solo spilluzzicato con Banana Yoshimoto. Poi venne “1Q84”, con una delle storie d’amore più belle e complicate della storia e la suspence di aspettare l’ultimo volume, ma “Kafka sulla spiaggia” è stato un ottimo inizio. Con grande rabbia ricordo poco dei libri letti nella seconda metà della mia vita 👵🏻 però ricordo che, anche in questo caso, lo straordinario misto di magia, razionalità, spiritismo e spiritualità di Murakami mi ha lasciato con la sensazione di aver guadagnato qualcosa leggendolo. 
#letteraturagiapponese #kafkasullatovaglia



BENEDETTA GIOVINEZZA Il libro della mia adolescenza (più o meno tormentata). #libriniritrattini6
Tè, samovar, intere pagine in francese, bigliettini mandati e risposte attese per ore. Quando penso alle letture della mia adolescenza penso a Tolstoj e Dostoevskij. La leggerezza. Per fortuna che crescendo sono peggiorata. 
#letteratura russa #tolstoj #dostoevskij #viaggiareleggerisempre




PENNE FELICI Un esempio di “per me è scritto proprio bene”. #libriniritrattini7
Oltre ai miei soliti Murakami, Austen, Proust e compagnia cantante, come non citare il caro vecchio Enrico Giacomi? Con il suo periodare lungo, elegante e involuto che a volte, specie se come me si legge a letto a tarda sera e allo stremo delle forze, ti costringe a ripercorrere le frasi più di una volta; con i suoi americani ingenui e puri contro gli europei scafati e corrotti, che poi tanto puri e tanto corrotti non sono; con i suoi palchi all’opera e i Don Giovanni di Mozart. In questo romanzo giovanile il contrasto fra il Vecchio e il Nuovo Continente che pervade tutte le sue opere crea un conflitto nettissimo e un finale che lascia fra il deluso e l’arrabbiato. Non raggiunge i livelli dei capolavori che avrebbe scritto dopo, ma questo libro imperfetto mi ha fatto innamorare ancora di più della lettura e della scrittura.

LUOGHI DA FREQUENTARE La mia libreria del cuore #Libriniritrattini8
Nei primi anni Novanta una delle librerie più importanti di Firenze era la Marzocco, dove mi rifugiavo dalle lamette volanti dell’inverno fiorentino pre-riscaldamento globale per lasciare gli occhi sulle copertine e i prezzi in lire, che spengevano molti dei miei entusiasmi di studentessa universitaria. Ora credo che al suo posto ci sia Eataly: la dimostrazione che la fame di cultura non può avere la meglio sulla fame tout-court.
Anche se lì ho lasciato un po’ del mio cuore e buona parte dei miei risparmi, devo dire la verità, ho comprato e compro libri ovunque, sono una che quando ha il volume giusto fra le mani non fa la schizzinosa e non conosce distinzione fra autogrill, libreria specialistica, bancarella e biblioteca comunale. Perché l’amore quando scoppia, scoppia. 💙🤤📚😍 


ANIMA E/O CONOSCENZA Un libro che mi ha insegnato tanto. #libriniritrattini9
Non si impara certo dai libri a fare i genitori ma qualche dritta fa sempre bene. Noi che abbiamo scavallato il millennio, poi, ci siamo trovati di fronte esserini esposti per la prima volta agli inevitabili effetti delle diavolerie moderne, e si sa che i neonati non hanno le istruzioni allegate.
Questo libro ha confermato quello che già intuivo: non c’è coccola rassicurante quanto l’abbraccio delle regole: poche, sane, coerenti. E non c’è vertigine più disperante per un bambino della mancanza di limiti.




REPERTI E SOUVENIR Un libro scovato chissà dove. #libriniritrattini10
Anni dopo essermi tuffata Alla ricerca del tempo perduto (La Recherche per gli amici) nella splendida edizione de I Meridiani Mondadori, salvai dal macero questo volume con la traduzione di Natalia Ginzburg. Nel frattempo mi ero sposata e in casa non avevo opere di Proust. Lo tenni come un amuleto, nell’attesa di potermi permettere il lusso di rileggerlo tutto. Grandi progetti per la vecchiaia!




DON’T JUDGE ME Il mio guilty pleasure letterario. #libriniritrattini11
Massacratemi pure ma provo della simpatia per quest’uomo ricciuto. Come per Fabio Volo. Come per tutti quelli che sono brutti e gli tirano le pietre, sono belli e gli tirano le pietre. E ho anche letto Fabio Volo e mi ha fatto ridere molto, solo che non ritrovo il suo libro, perché probabilmente ho avuto il buon gusto di liberarmene in un attacco di kondite di qualche anno fa. 
#lasciatelicantare #machenoiavidanno



BEI POSTI, OTTIMA COMPAGNIA Un libro in cui traslocherei. #libriniritrattini12
Potrebbe essere il mondo di Jane Austen ma il mio amore per Firenze e la campagna toscana vince sulle piovose brume inglesi. Anche qui niente logorio della vita moderna, solo carrozze, sonate di Beethoven e passeggiate con l’ombrellino. Anacronistica? Sempre. Il film di Ivory, visto un numero imbarazzante di volte, ha poi aggiunto il carico da novanta con “O mio babbino caro” di Puccini e Daniel Day-Lewis nel ruolo del fidanzato inglese. Una menzione speciale per la foto, la cui bruttezza è stavolta giustificata dal freddo che entrava dalla finestra della camera senza vista dell’instagrammer wannabe.



GARANZIA DI SUCCESSO La collana che mi rappresenta di più. #libriniritrattini13
È universalmente riconosciuto che una solida preparazione classica assicuri un’abilità eccezionale nel risolvere cruciverba. Forte di questa certezza, sul finire degli anni Ottanta ho intrapreso lo studio delle lettere antiche e ho cominciato la raccolta di queste uscite in edicola di autori con testo originale a fronte, utilissime per i miei studi e per il soccorso di giovani studenti bisognosi di una traduzione rapida in epoca pre-skuola.net. La crisi del 2008 ha posto fine anche a questi piccoli lussi e di uscite così non se ne vedono più, signora mia. Rimane un piccolo tesoro che tramanderò ai posteri. 
#humanaelitterae #classicistidisperati #usquetandemcatilina




TRAGUARDI E SBATTIMENTI L’ho finito, ma non lo rifarei. #libriniritrattini14
Joyce ha scritto opere bellissime e ha grandi meriti, non ultimo quello di aver scoperto e fatto scoprire anche agli italiani Italo Svevo. L’Ulisse rimane una delle opere più innovative del Novecento. Ci volle la tigna dei vent’anni ma ce la feci. Molly Bloom, ho capito solo te.



NON TI SCORDAR DI ME Il libro che ho riletto di più. #libriniritrattini17
Cosa rappresenta questo disegno? 
Se avete risposto un cappello o una duna, non avete letto più volte come me (anche per ragioni di lavoro) “Il Piccolo Principe”. Lo so, è un titolo ormai trito, diventato iconico e chiamato in causa anche a sproposito (numerosissime le citazioni-bufala sul web, in puro stile Bacio Perugina). L’ho letto tardi ma da allora non perdo occasione di regalare e far conoscere a adulti e bambini questo capolavoro della letteratura non solo per l’infanzia. Saint-Exupéry ha uno stile semplice e sublime nello stesso tempo, e il fatto che sia letteralmente svanito con il suo aereo nel mare fra Francia e Corsica lascia un’aura di nostalgia e di mistero che accomuna la sua fine con quella del protagonista del suo libro più famoso. Antoine, je t’aime! 💙 Non vi dico cosa rappresenta veramente il disegno, cosi vi tocca leggere il libro. 
#testdelpiccoloprincipe #disegnamiunapecoraperfavore



FANDOM E GADGET Ho pure la maglietta. #libriniritrattini18 E il Funko Pop.
“E se un autobus a due piani si schiantasse su di noi, morire al tuo fianco sarebbe un modo così paradisiaco di morire!”
Sono una che va per fasi. La mia fase Morrissey dura dagli anni Ottanta ma ha avuto una drammatica ricaduta nel 2012 quando mi è apparso dal vivo a Firenze. 😇
Da allora ho approfondito la conoscenza di questo cantante e scrittore inglese, antipatico, controverso, depresso, vegano, intollerante e narcisista ma indubbiamente dotato di sensibilità e poesia, leggendo anche questi due libri. Ho riversato tutto il mio maniacale sapere in tre post sul mio blog. 




ISTANTANEE DI LETTORI ALL’OPERA Quando leggo sono così. #libriniritrattini20
Queste foto mi sono state scattate a tradimento (altrimenti avrei fatto versi, linguacce, occhi storti...😜) da @mariocavigli qualche anno fa durante una vacanza, mentre leggevo uno dei miei libri preferiti, Moby Dick. La posa plastica mi è venuta così... spontaneamente. 🧜🏻‍♀️🐳



LA COPPA SARRATORE Un libro che mi ha fatto inca**are. #libriniritrattini22
Un pilastro della letteratura mondiale lasciato a poche pagine dalla fine in segno di protesta per vizio di sgradevolezza. Non sono fatta per le tenebre. Da allora giurai, come Rossella O’Hara che azzanna la cipolla di fronte all’incendio di Tara, di non finire più un libro che non mi piace solo perché l’ho cominciato. La vita è, breve, i bei libri troppi. 
#rossellaoharadocet



ECO QUA, POSTERI Il libro che consegnerei all’eternità. Tiè, eternità! #libriniritrattini24
Avrei voluto mettere praticamente tutti i libri che ho già postato, quindi con mossa volpina vi piazzo questo, che li comprende tutti: il Devoto Oli, amico dei giorni più lieti. 
Tutti facciamo errori di battitura o refusi, e sui social non ci si dovrebbe far molto caso. Ma quando leggi e ti sembra di essere Champollion davanti alla stele di Rosetta, c’è qualcosa che non quadra. Scrivere significa comunicare e se non ti si capisce, hai fallito. Padroneggiare la differenza fra accento e apostrofo viene sempre più spesso considerato una specie di perversione, una bizantineria da artisti estenuati. Se poi vuoi scatenare la rissa, devi solo far notare che, forse, un’acca al verbo avere si potrebbe azzardare. Non parliamo dei monosillabi acc(id)entati (stà, fà, fù) e delle locuzioni avverbiali siamesizzate in participi passati (avvolte, apposto). 🤢 Chi lo fa presente viene aggredito come se oggi, con dieci anni di obbligo scolastico, ci fosse il diritto di non sapere, mentre i nostri nonni, che la scuola elementare l’avevano potuta frequentare al massimo per tre anni, si scusavano continuamente per la loro ignoranza. Socraticamente sapevano almeno di non sapere. Ti chiamano grammarnazi, dimenticando che i veri Nazi i libri li mettevano al rogo, come qualcuno ha fatto con l’umiltà e la voglia di imparare. Se ho fatto errori in questo post, ditemelo. Ve ne sarò grata (poi vi tolgo l’amicizia)! 😂 #grammarnazi #scusatelosfogo


Un grazie a tutti quelli che hanno apprezzato, a chi mi ha comprensibilmente silenziato, a chi ha smesso di seguirmi e a chi ho esasperato con le mie foto orrende. Un grazione a Francesca Crescentini che con la sua mirabolante fantasia ha saputo tirar fuori cose che non ricordavo/sapevo di avere nel mio cervello bacato.

Il traguardo era ambizioso e infatti sono riuscita a spuntarne solo 18 su 24, anche perché, contrariamente all’anno scorso, la sfida non è stata lanciata durante le vacanze di Natale, per cui in periodo lavorativo è già stato un mezzo miracolo. Per me è stato bello sforzarmi di scrivere le mie elucubrazioni anche in condizioni psicofisiche pessime, se non altro per conoscermi meglio, delineando un mio ritratto sotto forma di bibliografia. Molti titoli per me importanti  sono rimasti fuori perché già presenti nel post dell’anno scorso, che vi linko. Au revoir!




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