"La camera era azzurra, di un azzurro, aveva notato un giorno, simile a quello della liscivia. Un azzurro che lo riportava all'infanzia, ai sacchetti di tela grezza pieni di polvere colorata che sua madre diluiva nella tinozza del bucato prima di risciacquare la biancheria e stenderla sull'erba scintillante del prato."
Lo scrittore Mario Fortunato definisce questo libro del 1963 "...forse uno dei migliori Simenon che si siano letti. Ed è quasi insopportabile per quanto è bello." Definizione incontestabile.
La camera del titolo si trova nell'Hôtel des Voyageurs in un paese della provincia francese e questa storia, intitolata inizialmente "Gli amanti frenetici", ci porta a piccoli passi, attraverso i ricordi e le dichiarazioni al giudice del protagonista Tony Falcone, verso il baratro di una apparentemente banale e squallida relazione extraconiugale
Tony è un immigrato italiano di seconda generazione, accettato dai compaesani fintantoché non interviene l'inciampo, lo scandalo.
Andreé è una vitale giovane donna di provincia. Entrambi sono sposati e hanno una relazione che oggi definiremmo torrida ma che Simenon, con l'eleganza della sua scrittura, rende concretamente evanescente, sensuale ma non superficiale, carnalmente spirituale.
"Davvero potresti vivere con me tutta la vita?"
"Certo..."
"Sul serio? Non avresti un po' paura?"
"Paura di che?"
"Riesci a immaginare come passeremmo le giornate?"
Anche quelle parole sarebbero riemerse, così leggere allora, così minacciose a distanza di qualche mese.
Simenon padroneggia perfettamente l'intreccio fra piani temporali diversi (il presente dell'interrogatorio, il passato prossimo della vicenda amorosa e quello remoto dell'infanzia e adolescenza dei protagonisti) e contemporaneamente il divario psicologico fra il racconto di Tony, che trasuda affetti e pulsioni opposte, e la clinica freddezza dell'interrogatorio. Alla fine le fila del racconto vengono tirate con ammirevole maestria e ci troviamo a contemplare gli effetti della formidabile furia delle passioni, quasi superstiti di un ciclone tropicale.
"Con quelle due o tre ore al giorno di interrogatorio, come potevano sperare di conoscere a fondo, in qualche settimana, o anche in qualche mese, una vita così diversa dalla loro? Non solo la vita sua e di Gisèle, ma anche quella di Andrée, della signora Despierre, della signorina Formier, la vita del paese, gli andirivieni fra Saint-Justin e Triant. Già per capire la camera azzurra ci sarebbe voluto..."
Ho lasciato molto all'immaginazione ma non voglio, o meglio, non riesco a rendere il fascino di questo libro a parole. Potrei anche rivelarvi la trama riga per riga senza rovinarvelo, perché si sa, il valore di un libro non è tanto nella trama, quanto nella profondità con la quale vengono raccontate le vicende, e qui si arriva al nocciolo.
La camera del titolo si trova nell'Hôtel des Voyageurs in un paese della provincia francese e questa storia, intitolata inizialmente "Gli amanti frenetici", ci porta a piccoli passi, attraverso i ricordi e le dichiarazioni al giudice del protagonista Tony Falcone, verso il baratro di una apparentemente banale e squallida relazione extraconiugale
Tony è un immigrato italiano di seconda generazione, accettato dai compaesani fintantoché non interviene l'inciampo, lo scandalo.
Andreé è una vitale giovane donna di provincia. Entrambi sono sposati e hanno una relazione che oggi definiremmo torrida ma che Simenon, con l'eleganza della sua scrittura, rende concretamente evanescente, sensuale ma non superficiale, carnalmente spirituale.
"Davvero potresti vivere con me tutta la vita?"
"Certo..."
"Sul serio? Non avresti un po' paura?"
"Paura di che?"
"Riesci a immaginare come passeremmo le giornate?"
Anche quelle parole sarebbero riemerse, così leggere allora, così minacciose a distanza di qualche mese.
Simenon padroneggia perfettamente l'intreccio fra piani temporali diversi (il presente dell'interrogatorio, il passato prossimo della vicenda amorosa e quello remoto dell'infanzia e adolescenza dei protagonisti) e contemporaneamente il divario psicologico fra il racconto di Tony, che trasuda affetti e pulsioni opposte, e la clinica freddezza dell'interrogatorio. Alla fine le fila del racconto vengono tirate con ammirevole maestria e ci troviamo a contemplare gli effetti della formidabile furia delle passioni, quasi superstiti di un ciclone tropicale.
Ho lasciato molto all'immaginazione ma non voglio, o meglio, non riesco a rendere il fascino di questo libro a parole. Potrei anche rivelarvi la trama riga per riga senza rovinarvelo, perché si sa, il valore di un libro non è tanto nella trama, quanto nella profondità con la quale vengono raccontate le vicende, e qui si arriva al nocciolo.
Ditemi se avete letto questo libro di Simenon "non Maigret" o se vi ho fatto venir voglia di leggerlo. Suggerite anche nuove letture, sono curiosissima!
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La lezione del freddo di Roberto Casati
"Io sono un gatto"
"L'enigma di una breve primavera"
"La lingua geniale" Andrea Marcolongo
Libri del 2017
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Mi mancava l'appuntamento letterario😁 Ammetto la mia ignoranza sull'autore perché non ho mai letto Simenon ma dalla descrizione che hai fatto sembra davvero molto interessante. Mi affascina soprattutto la mescolanza tra i vari piani temporali: già mi figuro le storie in testa e questo mi stimola molto😊 Grazie per questo consiglio Moz😉😘 Si aggiunge alla lunga lista di libri che ho in cantiere da leggere (sul tavolo ne ho già 5 per non contare quelli sul Kindle😅)
RispondiEliminaCiao Francesca!
EliminaChe libri hai in cantiere?
In formato cartaceo La colonna di fuoco (l'ultimo
EliminaDi Ken Follett uscito il 12 settembre), Quiet Power I superpoteri degli introversi, La lingua geniale. 9 ragioni per amare il greco, Dragonfly in amber e Oliver Stone intervista Vladimir Putin. Non ti elenco quelli sul Kindle perché altrimenti non la finiamo più 😅
Francesca, tu parli sempre della tua ignoranza ma non mi pare sia il caso, a giudicare da quanto leggi! 📚Ti consiglio vivamente Simenon, a comiciare da quelle bellissime edizioni di quattro o cinque gialli di Maigret pubblicati in un solo volume, c'è la vita dentro! 😘💙😘
EliminaChe bello rileggere un tuo post Moz!
RispondiEliminaMi è piaciuta molto questa tua recensione . . non conoscevo l'autore ma devo dire che mi ha affascinato la trama . . posso ipotizzare un non lieto fine?
P.S. : Buonissima la panzanella!!!!
Ahahahah! Alla fine l'hai assaggiata! 🥗
EliminaSe vuoi approcciare Simenon, ti consiglio un giallo di Maigret, uno qualunque, ma attenta che dopo non puoi più smettere! Non vorrei spoilerare il finale, qualunque esso sia sappi che non rovina il gusto nel leggere il libro. 😘💙😘